La Sindrome di Asperger |
Scritto da Gnomo |
Descritta da Asperger nel 1944, la sindrome è caratterizzata da compromissione della interazione sociale, da comportamenti ed interessi analoghi a quelli dell’autismo, in assenza di compromissione cognitiva e linguistica o di disturbi del comportamento adattivo. La compromissione qualitativa del’interazione sociale prevede due tra i seguenti sintomi: 1. L’incapacità di utilizzare adeguatamente lo sguardo, la gestualità e la mimica per regolare l’interazione sociale; La compromissione del comportamento può comprendere: 1. Una preoccupazione pervasiva per uno o più interessi limitati e stereotipati, anormali nel contenuto e nell’obiettivo e per la loro intensità e settorialità; Non c’è ritardo nel linguaggio, né significativa compromissione cognitiva. Il linguaggio è spesso prosodico e stereotipato, scarsamente comunicativo e senza uso di metafore. Il pensiero confuso o centrato su temi idiosincrasici. Il comportamento adattivo (a parte le relazioni sociali) e la curiosità per l’ambiente sono spesso sufficientemente adeguati. Anche il profilo cognitivo evidenza una discrepanza importante: la maggiore compromissione nelle prestazioni non verbali. La prevalenza del disturbo non è certa, anche per le incertezze nella diagnosi; si registra una netta prevalenza del sesso maschile sul femminile (4-10:1). E’ stata dibattuta la reale distinzione tra sindrome di Asperger ed autismo ad elevato funzionamento: sulla base dei dati attuali tale distinzione appare ancora accettabile. Il disturbo conserva caratteristiche analoghe nel corso della vita. Le difficoltà nell’interazione sociale sono spesso causa di solitudine e sofferenza in tutte le fasi della loro vita e possono portare a depressione e disadattamento.
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